Forza di volontà e voglia di futuro sempre e comunque

Desideriamo dedicare questo articolo, breve quanto intenso, ai maschi – non necessariamente alfa – che della donna hanno una concezione predatoria condita da atteggiamenti sessisti da posso voglio e comando. Personaggi squallidi e beceri che purtroppo albergano in tutte le latitudini. E lo dedichiamo anche a quanti – in nome di una visione onnipotente e compulsivamente egoista che si nutre solo del mercato e delle sue, se confacenti, utilità – non hanno ancora capito che l’emergenza ambientale, con tutti i suoi mille rivoli e risvolti, rappresenta ormai, purtroppo, il pabulum di tutti i mali e malanni che aleggiano sulle teste dell’umanità intera. Anche dei paesi sviluppati, anche della nostra civile (fino a quando?) Europa.

I cestini per salvare la terra dal sale
di Giampaolo Cadalanu – da La Repubblica 22 ottobre 2017

fonte: avvenire.it

La stagione delle piogge si è accorciata. I periodi di siccità sono sempre più lunghi, sulla costa il pesce è raro e le mangrovie spariscono, lasciando via libera all’erosione: per gli agricoltori del Senegal i cambiamenti del clima non sono una minaccia, ma un problema già molto reale. Il pericolo più grande, però, è la progressiva salinizzazione del suolo, che rende improduttiva la terra un tempo fertile. Nel delta del fiume Sine quasi un milione di ettari è stato reso inutilizzabile dal sale. Ma gli abitanti del centro di Dioffior hanno deciso di contrattaccare: quando, trent’anni fa, le risaie accanto al villaggio sono state abbandonate, i residenti si sono attrezzati di vanghe e cestini e hanno cominciato lentamente a scavare fossati e costruire sbarramenti per impedire l’avanzata dell’acqua salata. Sono almeno cento, racconta l’agenzia Irin, gli ettari recuperati all’agricoltura, con una produzione di oltre tremila tonnellate di riso. E ora l’associazione delle donne contadine – che si chiama Sack Diam, cioè “Arare la pace” – si è vista assegnare un migliaio di ettari contaminati dal sale, come terreni da bonificare. Un compito enorme, che avrebbe bisogno di investimenti robusti: ma le donne senegalesi si sono messe al lavoro con tenacia, certe di domare la follia del clima, un cestino di sabbia alla volta.

fonte fotografia: www.avvenire.it

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