In calo invece i vini comuni (-4%)

Foto Pierre-Auguste Renoir (1841-1919)

Il vino italiano finalmente comincia a tornare sulle tavole degli italiani: + 5% gli acquisti di Doc, + 4% di Igt e ben + 6% di spumanti. Dopo aver conquistato bar e ristoranti, si registra complessivamente un balzo del 3% anche tra le mura domestiche, con una decisa svolta in direzione della qualità come dimostra il fatto che a calare sono solo gli acquisti di vini comuni (-4%).  La buona notizia per il vigneto Italia è stata divulgata dalla Coldiretti sulla base di dati Ismea. Dopo che negli ultimi 30 anni i consumi di vino si sono più che dimezzati toccando il minimo storico dall’Unità con una stima di un consumo di soli 33 litri a persona all’anno, il calo si è quindi, finalmente, arrestato.
Un vero successo è registrato dai vini locali, oggi sempre più protagonisti sugli scaffali dei supermercati: dal Lambrusco al Chianti, dal Montepulciano d’Abruzzo alla Barbera, fino al Nero d’Avola, al Vermentino, al Muller Thurgau, al Gutturnio, scelti in alternativa ai vitigni internazionali. Ma a crescere nel carrello sono anche le produzioni autoctone che, dopo aver rischiato la scomparsa, sono state recuperate e rilanciate dai viticoltori come: Pecorino, Primitivo, Pignoletto, Ribolla Gialla, Negramaro, Lagrein e Traminer.
(fonte)

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