L’Ismea li riserva agli Under 40

La mano pubblica vende all’asta online in tutta italia terreni agricoli per favorire il ricambio generazionale. Condizioni di favore e mutui agevolati.

Al pari degli altri comparti produttivi anche l’agricoltura, in questo nostro sofferto e strano Paese, soffre di molte magagne, spesso antiche. Ma c’è un aspetto, che è di questi ultimi tempi, che induce a guardare al futuro con un minimo di oculato ottimismo: il rinnovato interesse dei giovani per l’attività primaria alla quale, se del caso, si accostano con grande entusiasmo e il crescente inserimento delle donne in qualità di imprenditrici agricole. L’agricoltura rosa è una realtà spesso eccellente e in costante ascesa. Sono, questi, due fattori importanti che hanno già portato frutti e indicano prospettive di medio termine di sicuro interesse. Del resto, per tutta una serie di ragioni che spaziano dalla crisi economica al cambiamento climatico ad una percezione della vita in molti casi meno banale e massimizzata soprattutto da parte dei giovani, l’importanza e i valori non solo economici dell’agricoltura cominciano a fare breccia e a riposizionarsi in strati non banali del tessuto sociale. E perfino la politica, grazie anche alla spinta propulsiva di Expo, comincia a guardare al primario con occhi più attenti e minore miopia. Ne è un esempio, finalmente concreto e attualissimo, l’apertura della procedura (la prima in assoluto) di messa in vendita di 8.000 ettari (per 218 terreni) di proprietà pubblica da parte della Banca Nazionale delle Terre agricole. Facciamo un po’ di chiarezza. La Banca, gestita dall’Ismea, è di proprietà pubblica e opera su tutto il territorio nazionale. Istituita nel luglio 2016 ha il compito di costituire l’inventario dei terreni agricoli di proprietà genericamente pubblica “liberi” o che si rendano disponibili anche a seguito di abbandono dell’attività produttiva e di prepensionamenti promuovendone la vendita ad operatori agricoli rispondenti ai requisiti di legge, il tutto allo scopo di favorire il riordino fondiario.
L’Ismea, ente pubblico economico nato da accorpamenti diversi, oltre a realizzare e fornire – esclusivamente per il settore agricolo nelle sue diverse articolazioni – servizi informativi, assicurativi e finanziari, è specificamente abilitata alla costituzione di garanzie creditizie e finanziarie che perseguono lo scopo di favorire la competitività aziendale e ridurre i rischi inerenti alle attività produttive e di mercato; affianca le regioni nelle attività di riordino fondiario per mezzo della formazione e l’ampliamento della proprietà agricola favorendo prioritariamente il ricambio generazionale.
Come già detto le operazioni di dismissione del primo lotto di 8.000 ettari sono già partite e il riscontro – tutte le operazioni avvengono in rete- è decisamente positivo avendo registrato il consenso di un gran numero di operatori. Per poter accedere all’acquisto, gli interessati devono avere un’età inferiore ai 40 anni; il prezzo base d’asta – la gara competitiva, con evidenza pubblica, si svolgerà a partire da febbraio – sono decisamente appetibili, in più Ismea mette a disposizione mutui a tasso agevolato. La scarsa mobilità fondiaria con i conseguenti prezzi molto alti dei terreni costituisce una delle concause più ostative all’ingresso di giovani esterni al comparto agricolo. Nel nostro Paese il costo medio del terreno agricolo è infatti stimato a 18.000 euro/ha contro i 5.500 e 6.500 rispettivamente della Francia e della Germania.
Sul sito Ismea sono facilmente reperibili tutti i dati inerenti i terreni messi in vendita grazie anche alla geolocalizzazione che li identifica con molta precisione.
I terreni, che saranno messi gradualmente in vendita secondo un calendario reperibile sempre nel sito Ismea, risultano così suddivisi: Sicilia 1.700 ettari; Toscana 1.300; Basilicata 1.300; Puglia 1.200; Sardegna 660; Emilia Romagna e Lazio circa 500 ettari ciascuna. Per tipologia si riscontrano 3.770 ettari a seminativo, 1.930 a prati-pascoli; 800 di boschi; 450 di uliveti e 340 di vigneti.

Info: http://www.ismea.it

 

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