foto by Giussani-Sgalgano

L’attenzione e le preoccupazioni per il cosiddetto inquinamento luminoso crescono in tutta Europa e non solo in Italia. Come riporta il sito Buiometria Partecipativa, punto di riferimento nel nostro Paese per questa problematica, al Parlamento europeo di Strasburgo, prima firmataria la cittadina tedesca Sibylle Schroer, è stata presentata la petizione d’iniziativa popolare 362/2018 “sulla possibile adozione di una normativa europea contro l’inquinamento luminoso”. Promotrice dell’iniziativa l’associazione STARS4LL (http://stars4all.eu/) – Per registrarsi al portale petizioni del Parlamento europeo:
https://petiport.secure.europarl.europa.eu/petitions/it/registration/register

Diverse e complesse le motivazioni che hanno spinto i promotori della petizione a muoversi ufficialmente: l’illuminazione del paesaggio notturno, in base alle conoscenze attuali, sta aumentando al tasso dal 2 al 6% anno con conseguenze, non ancora conosciute, per l’ecosistema e per lo stesso benessere delle persone. Ma i dubbi sussistono e probabilmente sono anche in crescita. Del resto le norme e le direttive UE raccomandano l’utilizzo di dispositivi di illuminazione più efficienti e di evitare lo spreco o l’uso improprio di luce (il cosiddetto inquinamento luminoso) che può costituire una minaccia per le specie e gli habitat sensibili alla luce e causare disturbi agli ecosistemi e perdita di biodiversità. E, ancora, la distruzione dei paesaggi notturni e, aspetto che ci sembra importante ed innovativo, del patrimonio culturale rappresentato dal cielo stellato. Del resto gli esperti sottolineano che gli standard comunitari sull’illuminazione esterna contraddicono la legislazione per la tutela dell’ambiente: la direttiva UE sulla responsabilità ambientale (2004/35/EC) e in particolare la Direttiva Habitat (Direttiva del Consiglio 92/43/EEC).

Gli esempi di normative nazionali e/o regionali paragonabili a quelle dell’UE in ogni caso non sono numerose: la legge 30 agosto 2007 della Slovenia; l’Ordinanza Francese 25 gennaio 2013 inerente l’illuminazione notturna di edifici non residenziali al fine di ridurre l’inquinamento luminoso e il consumo di energia; la legge regionale della Regione Lombardia 5 ottobre 2015 n 31 “Misure di efficientamento dei sistemi di illuminazione esterna con finalità di risparmio energetico e di riduzione dell’inquinamento luminoso”, al momento la norma probabilmente più completa nel nostro Paese.
Chi si occupa della materia auspica, per mettere ordine in questo settore importante quanto negletto e poco praticato anche dai professionisti delle costruzioni, la prossima adozione di un Regolamento europeo dell’illuminazione esterna per raggiungere, in estrema sintesi, questi scopi: a) per proteggere i cittadini dall’ingresso di luce nelle case che può interferire sul ritmo circadiano degli abitanti e come possibile conseguenza aumentare i rischi derivanti da patologie quali insonnia e obesità; b) ridurre l’abbagliamento notturno e quindi aumentare la sicurezza delle infrastrutture (strade in primis); c)proteggere il capitale naturale e la ricca biodiversità europea; d) sostenere l’impegno di protezione del clima; e)proteggere i siti di osservazione astronomica sia a favore degli astronomi professionali che degli appassionati, una schiera piuttosto numerosa; f) promuovere, anche per questo aspetto, la Dichiarazione Unesco dei Diritti delle Future Generazioni: “Le generazioni future hanno il diritto ad ereditare una terra intatta e non inquinata, includendo il diritto a un cielo puro”(1994,Costeau-Unesco Group).

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