foto di Zoltan Kollath
da pibinko.org – Isola di Capraia, Notturno

Nella foto, “oltre al cielo stellato e la via lattea è evidente l’effetto dell’inquinamento luminoso derivante dal villaggio, e sulla destra, le luci della costa riflesse dalle nubi all’orizzonte”.

Il 13 e 14 settembre appena trascorsi, nella suggestiva cornice dell’isola toscana di Capraia, si è svolto un non usuale simposio internazionale sulla protezione e promozione del cielo notturno. Sì, la protezione del cielo nelle ore notturne in quanto è assodato che il chiarore delle mille luci che illuminano strade, manufatti, abitazioni e quant’altro inquinano letteralmente il cielo, spesso impedendone la visione. L’evento è stato organizzato da CNR IBIMET in collaborazione con Università di Pisa, progetto BuioMetria Partecipativa, Fondazione Clima e Sostenibilità e il patrocinio di Regione Toscana, Comune di Capraia Isola e Associazione Osservatori Meteorologici Storici Italiani.
Gli argomenti trattati hanno spaziato dagli aspetti tecnici legati alla misurazione della qualità del cielo notturno e allo sviluppo di sensori innovativi, agli impatti dell’inquinamento luminoso in campo ecologico, da iniziative di sensibilizzazione e di citizen science per la raccolta di dati, a casi di promozione integrata del territorio e di peculiarità culturali dello stesso. Per quanto alcuni di questi temi possano risultare complessi, gli effetti negativi legati all’eccesso di luce artificiale notturna in campo ecologico, energetico, paesaggistico e della salute umana sono ormai percepiti da una fascia crescente di pubblico.

Il simposio, il primo tenuto in Italia su questa tematica da più di quindici anni a questa parte. ha visto la presenza di 32 partecipanti provenienti, oltre che da varie regioni italiane, da Ungheria, Spagna, Austria, Germania, Turchia, Canada, Malesia e Corea del Sud.
Nelle due giornate di lavori si sono confrontate competenze ed esperienze diverse alla presenza, fra l’altro, di esperti di riferimento a livello mondiale in questo settore e di gruppi che hanno sì da poco tempo iniziato a interessarsi a questa tematica ma in ogni caso assolvono un ruolo non banale in campo ambientale e naturalistico e/o della divulgazione astronomica.

Sono state effettuate anche attività in notturna – le notizie sono riprese da una nota di pibinko.org, attiva in questo settore già da alcuni anni – nel corso delle quali sono state effettuate osservazioni di qualità del cielo. Osservazioni che sono andate a integrare i rilievi già svolti sull’isola nel 2017 grazie alla collaborazione di CNR IBIMET, Università di Pisa e progetto BuioMetria Partecipativa che hanno permesso misurazioni e fotografie di qualità in quanto eseguite con strumentazione dedicata a riprese in notturna.
Inoltre, particolare da non sottovalutare, nella serata di venerdì 14, si è tenuta un’escursione in collaborazione con le guide del Parco, in cui la cittadinanza e i turisti presenti hanno avuto la possibilità di osservare le stelle e di misurare il grado di inquinamento luminoso con l’ausilio di veri esperti. “La possibilità di ospitare numerosi esperti dall’estero – è scritto in una nota che riflette le considerazioni degli organizzatori – ha aiutato a vedere da una prospettiva diversa quelle che in Italia sono alcune criticità legate all’eccesso di illuminazione in alcune zone, così come le opportunità di valorizzazione e creazione di un indotto economico nel settore turistico e dell’educazione ambientale.
L’auspicio è che il simposio, oltre a essere servito a fare il punto sul tema protezione e promozione del cielo notturno e sulla rete di soggetti che se ne sta occupando, rappresenti uno spunto verso soggetti pubblici e privati che hanno a che fare con l’illuminazione: che si possano tenere in maggior considerazione nelle installazioni di nuovi impianti di illuminazione le indicazioni che si stanno via via consolidando sul piano scientifico. In particolare per quanto riguarda gli effetti negativi della componente blu della luce artificiale e il contenimento del flusso luminoso negli spazi e negli orari in cui serve effettivamente a garantire sicurezza e qualità dell’ambiente urbano”.

(Fonte)

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