… Chicchi di Caffè …

Fino a non molti anni di frequente si diceva “come i cavoli a merenda”, per sottolineare che una cosa o un concetto erano assolutamente fuori luogo o sbagliati. Inimmaginabile, non poi una vita fa, che si potesse far merenda mangiando i cavoli. Questo il concetto. Oggi è tutto un altro mondo, le abitudini alimentari e di consumo sono molto cambiate, ma a volte ci si imbatte in stramberie che lasciano quanto meno perplessi anche se alla fin fine de gustibis non est disputandum.

Le cronache di questi ultimi tempi riportano che in Australia – immenso e ricco continente dove il consumo delle verdura è molto basso al punto che le autorità sanitarie stanno spingendo per un cambio di rotta delle abitudini alimentari con iniziative anche non convenzionali e insolite – ricercatori del Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO), affiancato dal gruppo Hort Innovation, hanno messo a punto un metodo per la produzione di concentrato di broccoli in polvere. Ottima cosa in quanto i broccoli costituiscono una vera e propria riserva di sostanze utili per la nostra salute (ricchezza di vitamine, potassio, magnesio, diversi altri microelementi e fibre ne fanno un superfood) e, al tempo stesso, consente di utilizzare al meglio (riducendo gli sprechi) le produzioni commercialmente meno pregiate per difetti per così dire estetici. Il concentrato può essere aggiunto, e proposto, per numerose preparazioni, biscotti e dolci compresi e, aspetto che fa francamente inorridire noi italiani a prescindere dagli aspetti salutistici, diciamo da medicinale vero e proprio, al caffè. Riportano infatti le cronache che il “coffee broccoli” e persino il “milk broccoli” siano due “integratori” – non sappiamo definirli diversamente se non sottolineandone l’aspetto medicale – che hanno un certo successo, in particolare il primo, nella grande e bella città di Melbourne. Auguriamoci, però, che restino nella terra dei canguri e dei boomerang.

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