Il progetto didattico triennale è sostenuto da “UNA Onlus Uomo Natura Ambiente” espressione del mondo venatorio.

Il consenso e la partecipazione dei giovani studenti

Se l’ltalia fosse un Paese  un passabilmente normale, i rapporti fra mondo agricolo, ambientalismo e cacciatori sarebbero quanto meno più lineari. E sarebbe un bene per tutti. Invece ideologismi inveterati, idiosincrasie reciproche e l’intenzione reale, ancorchè non ufficialmente dichiarata,  di sopraffare il nemico e non di confrontarsi con l’avversario, contribuiscono a mantenere in piedi muri che dividono molto di più di quanto sarebbe auspicabile. I cacciatori, che troppe volte si incartano in arzigogoli giuridici da far tremare i polsi anche del classico avvocato Azzeccagarbugli e, come non bastasse, tesi alla snervante e ripetitiva  ricerca di poter sparare sempre e  comunque di più; di contro gli ambientalisti non di rado arroccati su posizioni ideologiche di diniego aprioristico dei diritti della caccia e dei cacciatori che contrastano senza tenere conto della realtà non solo dell’ambiente ma  anche di abitudini e di tradizioni popolari che, quando non nocive, meritano di essere mantenute e a volte persino valorizzate; terzo attore, spesso in sonnolenta attesa, gli agricoltori che troppe volte hanno perso il contatto  e il gusto della pratica venatoria, un tempo retaggio insito nella cultura rurale, e solo fino a pochi decenni fa. Un aspetto, questo, negativo in quanto porta spesso l’agricoltore a non farsi carico delle esigenze della fauna selvatica il che si traduce, in molti casi, in una banalizzazione ed  in una eccessiva uniformità del paesaggio agrario.

Non molto tempo, fa due espressioni del mondo venatorio, il CNCN e Arci Caccia, con la collaborazione dell’Università di Urbino Carlo Bo, hanno dato vita alla “Fondazione UNA Onlus,Uomo Natura Ambiente” che, in particolare nell’ambito del Comitato scientifico, sta faticosamente – e diremmo meritoriamente –  tentando di mettere insieme i tre mondi prima ricordati e sottolineati per lo scollamento che li contraddistingue – per farli dialogare e cercare di intrapendere percorsi obiettivamente difficili ma quanto meno condivisi nella finalità generali.

Ci sembra meritevole di citazione, in quanto rivolta agli studenti delle Scuole Secondarie di primo grado – suvvia le vecchie e care scuole medie di un tempo – l’iniziativa ” La biodiversità è UNA” (che gioca ovviamente con il logo del promotore): un progetto didattico triennale dedicato alla tutela delle risorse ambientali e alla salvaguardia della biodiversità che ha coinvolto, nell’anno scolastico da poco concluso, 7 Istituti comprensivi, 20 docenti e 36 classi per un totale di oltre 850 studenti forlivesi. Il progetto, che interagisce ovviamente anche con il ruolo e la presenza della fauna selvatica oggetto o meno di prelievo venatorio, è incentrato su tre tematiche di fondo: biodiversità nelle aree protette; agrobiodiversità e biodiversità urbana.

L’iniziativa, curata e gestita operativamente da Atlantide, coop di Ravenna particolarmente versata nell’attività didattica, è stata supportata da Coldiretti, Fiera di Forlì, Fe.R.A.Ve.Ri (associazione vicina ai cacciatori), Baschieri & Pellagri (produzione di munizioni per uso sportivo), dalle fabbriche di fucili Benelli e Beretta e da Swarowski Optik specializzata nell’ottica per armi da tiro e di precisione.

L’immagine pubblicata riporta la cartolina illustrativa del tema “La biodiversità è UNA” – opera degli studenti della Prima A della Scuola Secondaria di Primo Grado “Orceoli” di Forl’ – risultata vincitrice del concorso indetto nell’ambito del progetto didattico.

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