by europeiunite.eu

Il mercurio è ancora una fonte importante di inquinamento in Europa, nonostante l’UE ne abbia vietato o limitato l’uso in molti prodotti e processi industriali. Praticamente indistruttibile rappresenta una minaccia destinata ad aumentare a causa dei cambiamenti climatici. La metà dell’inquinamento che investe l’Europa proviene da Paesi extraeuropei e per il 30% dall’Asia

Un rapporto di circa due mesi fa dell’EEA (Agenzia Europea per l’Ambiente) ha messo in evidenza che le emissioni di mercurio, il metallo pesante che tutti conosciamo per la sua forma liquida di cui il vecchio termometro per misurare la febbre è un po’ l’emblema, continua a rappresentare un rischio significativo per l’ambiente e la salute umana. E’ pur vero che il suo uso e le emissioni, nella nostra vecchia e cara Europa anche in questo caso all’avanguardia, sono sottoposti a restrizioni stringenti e a controlli significativi ormai da decenni, ma è altrettanto vero – purtroppo – che su scala mondiale le emissioni sono in preoccupante aumento al punto da impattare considerevolmente anche sul nostro ambiente europeo. Infatti le emissioni che si depositano in Europa provengono per poco meno della metà da Paesi extraeuropei e soprattutto dall’Asia (ben il 30%). Due le cause principali di queste mortifere emissioni: la combustione di combustibili fossili quali il carbone, la lignite ed anche il legno (in quantità molto più ridotte) e l’estrazione dell’oro.

Fra gli altri utilizzi riconducibili alle attività umane, un posto importante spetta alla produzione di cloruro di vinile (PVC) base per la produzione di molti articoli che siamo soliti definire “di plastica”. Purtroppo, e ciò rappresenta l’aspetto più negativo e come tale difficile da controllare e/o minimizzare, il mercurio ha una persistenza praticamente illimitata che fa sì che questo elemento si trovi a suo agio in tutti gli ambienti naturali: dall’aria, alla terra, agli animali. In acqua poi se la gode e, nella forma di metilmercurio, diventa altamente tossico. Per non dire micidiale.
I dati delle rilevazioni scientifiche sono impietosi, e preoccupanti. In atmosfera i livelli attuali sono fino al 500% superiori a quelli naturali; negli oceani la quota è a + 200%. Oceani, fiumi e laghi sono gli ambienti naturali più rischiosi in assoluto in quanto rappresentano una fonte importante, spesso primaria, a volte unica, di sostentamento alimentare anche per l’uomo. Ed è ben noto l’effetto devastante che il mercurio esercita sullo sviluppo dei feti e dei bambini e più in generale sul sistema neurologico umano.

In questo senso, sottoscritta da più di 120 Paesi, la Convenzione di Minamata – che prende il nome dalla località marina giapponese dove il mercurio ha lasciato tracce indelebili quanto devastanti della sua presenza fra i pescatori locali – entrata in vigore nel 2017, è chiarissima nel denunciare i pericoli del mercurio e nel chiedere che siano messi in atto a livello internazionale controlli e riduzioni di utilizzo per una vasta gamma di prodotti, processi e industrie. Del resto le più recenti campagne di monitoraggio di 46.000 corpi idrici superficiali – su circa 111.000 – dell’UE non soddisfano i livelli minimi di garanzia della salute degli uccelli e dei mammiferi che si nutrono di pesce. Purtroppo i cambiamenti climatici, che favoriscono il rilascio del mercurio nell’ambiente (quali erosione, inaridimento e/o desertificazione dei suoli) sono destinati ad aggravare una situazione già difficile. Lo scongelamento del suolo ghiacciato, il famoso permafrost che congloba al suo interno grandi quantità di mercurio, potrebbe nel tempo diventare una fonte di pericolo veramente importante. Nel nostro piccolo di tutti i giorni impegnamoci quindi affinché le regole siano rispettate, che i processi produttivi riducano sempre di più l’utilizzo del mercurio, che i combustibili fossili non vengano più usati come combustibili, che gli incendi boschivi – fra mille altri guai – non contribuiscano a disperderne una miriade di particelle e, più modestamente ma con il dovuto senso civico, provvediamo a maneggiare con attenzione e a smaltire con cura non solo gli oggetti con presenza di mercurio ma, anche e soprattutto, le lampadine e le lampade fluorescenti che lo contengono.

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