Un itinerario avvincente ed insolito, ricco anche di spunti culturali e di curiosità, nel variegato mondo dei ragni, protagonista la ricercatrice Malayka Picchi della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa

Il fascinoso e misterioso mondo dei ragni sarà di scena a Calci, nei pressi di Pisa, nel pomeriggio di mercoledì 6 febbraio, nella sede del Museo universitario di Scienze naturali. “Mondo a 8 zampe: i ragni e le loro straordinarie caratteristiche” è il titolo della conferenza che vedrà protagonista Malaika Picchi, entomologa e ricercatrice della Scuola Superiore Sant’Anna sempre di Pisa. La conferenza va ad implementare il ricco e soprattutto variegato programma di incontri dedicati all’entomologia che, per così dire, accompagnano la mostra “Arthropoda. Viaggio in un microcosmo” aperta fino al prossimo 3 novembre.

L’argomento, per l’appunto il mondo dei ragni, è in qualche misura insolito perchè nell’immaginario di diverse culture il ragno è visto in una luce negativa “in quanto ingannatore e quindi emblema del diavolo che attrae gli uomini nella rete del peccato. L’infausta simbologia – che ha un fondo di verità – deriva probabilmente dalla sua caratteristica di tessere una rete a prima vista innocua, ma in realtà capace di intrappolare gli insetti di cui poi l’animale si ciba”. La rete, non a caso denominata ragnatela, ben nota a tutti, riporta inevitabilmente al mito di Aracne, la giovane che ebbe l’ardire, abilissima come era nell’arte della tessitura, di sfidare la dea Minerva (protettrice delle arti, tessitura compresa) da pari a pari: vincendola. In preda all’ira, Minerva la trasformò in ragno quale punizione per aver osato sfidarla. Imperiture, in questo senso, le parole del grande poeta latino Ovidio e del sommo Dante, “O folle Aragne…”. Di qui il significato attribuito comunemente al ragno di simbolo del diavolo e dell’inganno e, con riferimento alla ragnatela, della dialettica (la famosa “tela di ragno” prerogativa di certi politici particolarmente bravi nell’arte dell’argomentazione e/o di loschi figuri che tutto avviluppano pur di perseguire i loro scopi). Senza dimenticare la cosiddetta aracnofobia, la paura dei ragni portata al massimo che caratterizza atavicamente, soprattutto nella coltura occidentale, moltissime donne. Che, i ragni, li detestano e ne hanno una paura persino irragionevole, retaggio di tempi antichissimi quando “gli otto zampe” potevano costituire un pericolo per i cuccioli dell’uomo.

Per contro Malayka Picchi i ragni non solo li studia con passione ma li rappresenta con trasporto e coinvolgente verve divulgativa nel tentativo di renderli, per così dire, più simpatici. Resta il fatto incontrovertibile che sono esseri dalle caratteristiche straordinarie, per quanto solo parzialmente conosciute, che rivestono un ruolo fondamentale nell’equilibrio degli ecosistemi. Svolgono infatti un ruolo primario nella “regolazione” degli insetti, compresi quelli dannosi per l’agricoltura. E la relatrice in questo senso lo potrà dire a ragion veduta in quanto impegnata in un caso di studio incentrato sul comportamento dei ragni nei confronti della mosca delle olive – una vera e propria maledizione per gli olivicoltori – che dai rilevamenti finora compiuti sembra possano svolgere un ruolo indiretto ma comunque utile nella difesa degli uliveti. Per inciso, un inciso purtroppo doloroso in quanto mani vigliacche e incivili lo hanno recentissimamente bruciato, le ricerche sono state condotte proprio sul Monte Pisano che fa da corona all’Abbazia di Calci, e quindi anche al Museo dove si svolgerà la conferenza oggetto di queste note.

La dovuta attenzione verrà riservata, ovviamente fra molti altri aspetti, alle strategie di caccia e alle caratteristiche – semplicemente mirabili e oggetto di studio approfondito in diversi laboratori per studiarne le caratteristiche meccaniche, anche nell’accezione tecnologica del termine – della seta con la quale vengono costruite le ragnatele. E, come sempre, non mancherà il riferimento alle strategie di corteggiamento e di riproduzione – che la relatrice evoca simpaticamente con la definizione di “Kamasutra dei ragni” e la presentazione di ragni sudamericani convertiti ad una sorta di veganesimo ad otto zampe.

Nel video BBC: Caerostris, ragno della corteccia di Darwin, che tesse la ragnatela più grande esistente (fino a 25 metri il filo di ancoraggio e 3 metri quadrati di copertura della spirale di cattura)

https://www.youtube.com/watch?v=gSwvH6YhqIMhttps://www.youtube.com/watch?v=gSwvH6YhqIM

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