monetcarne

Il sempre attuale assunto che nulla si crea e nulla si distrugge trova una puntuale conferma nell’utilizzo di diversi sottoprodotti della macellazione dei bovini in campo biomedico e cosmetico.

Il pericardio bovino, la membrana che contiene il cuore, viene infatti utilizzata, ovviamente con tutti gli accorgimenti tecnologici e igienici necessari, per la fabbricazione di valvole cardiache biologiche per uso umano. Ricco di collagene, flessibile e al tempo stesso molto robusto, il pericardio bovino, una volta stabilizzato e reso idoneo per l’applicazione in ambito biomedicale, garantisce la produzione di valvole cardiache di qualità in grado di chiudersi mediamente 40 milioni di volte in un anno. I cardiochirurghi possono disporre sia di valvole cardiache meccaniche che biologiche che non necessitano di terapia a base di farmaci anticoagulanti ma scontano l’usura del tempo. Vanno infatti sostituite dopo 10-15 anni. La scelta compete ovviamente al medico specialista, ma è disponibile un’alternativa biologica che trae per l’appunto origine dal pericardio bovino utilizzato anche in odontoiatria nelle ricostruzioni gengivali.

L’eparina, un principio attivo anticoagulante utilizzato in molte patologie, viene ricavato dai lobi polmonari, dalla trachea e dalla epiglottide (una cartilagine che separa la radice della lingua dalla cavità laringea), dalla cartilagine della spalla e dalla mucosa intestinale dei bovini. E ancora, la bile bovina viene utilizzata per la preparazione di regolatori della digestione, mentre alcune ossa trovano impiego in odontoiatria. Dalla milza si estrae la ferritina, una proteina che funge “ da magazzino “ del ferro contenuto nel sangue. Dalla lavorazione delle pelli si ottiene una gelatina molto utile sia in ambito alimentare che, in farmaceutica, per la produzione di involucri per le pastiglie.

I bovini, sia pure controvoglia e da morti, si prendono anche cura della nostra bellezza. Infatti dal sego, il grasso delle regioni sottocutanee e rivestimento di diversi organi interni, opportunamente lavorato a mezzo di colatura a caldo, trova utilizzo nella produzione di saponette, creme e rossetti. Costituisce in particolare una componente di pregio dei saponi – spesso è dichiarato in etichetta con il termine “ tallowate “ – a segnalarne la qualità che si estrinseca con una schiuma particolarmente morbida.

Il sego di migliore qualità, in gergo denominato “ premier jus “, è molto utilizzato nella preparazione della margarina e di altri sostituti del burro. Sempre dal sego, con un processo di scissione idrolitica sotto pressione, si ricavano la glicerina e gli acidi grassi. Da questi si hanno la stearina e l’oleina animale. La stearina, simile alla paraffina ottenuta dal petrolio, da più di un secolo è utilizzata dall’industria tessile per apprettare tessuti quali il cotone e per la preparazione di unguenti. In campo industriale il sego è utilizzato anche nella preparazione di plastificanti di resine sintetiche.

Leave a Reply