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Il prossimo anno si proverà anche con pomodori, melanzane e zucchine. In caso di successo, altri tetti della catena saranno adibiti ad orti urbani

La cosiddetta agricoltura urbana comincia a muovere passi sempre più decisi e determinati, un poco ovunque. Non ci riferiamo agli scampoli di terreno più o meno estesi che possono ritrovare una valorizzazione agricola per così dire tradizionale ma alle sempre più numerose opportunità che le moderne tecniche agronomiche – a volte anche molto sofisticate, come nel caso delle coltivazioni fuori suolo – mettono a disposizione di chi voglia riscoprire il proprio pollice verde o trovare il modo di passare il tempo libero in maniera rilassante e psicologicamente ricostituente o, aspetto assolutamente da non trascurare, più semplicemente per risparmiare o addirittura cercare una fonte di reddito aggiuntiva. Il fenomeno, assolutamente positivo, dei terrazzi, dei tetti e dei più tradizionali balconi verdi e fioriti sta diventando una tendenza dai grandi numeri. Non stupisce quindi che anche società e operatori economici attenti all’evoluzione dei tempi comincino a pensare alle opportunità – ripetiamo: economiche – offerte dalla disponibilità di spazi in aree anche molto urbanizzate dove poter allestire orti anche di una certa rilevanza.

Questa impressione è corroborata – è solo un esempio fra diversi possibili, ma ci sembra utile sottolinearla in quanto evidenzia l’interessamento di una importante catena belga della grande distribuzione per la possibile implementazione della coltivazione di verdure prodotte direttamente sui tetti dei punti di vendita con ritorni non solo di immagine. A Ixelles, comune della prima cintura di Bruxelles, l’importante gruppo Delhaize dall’anno scorso – nell’ambito del progetto interno Urban Farm – ha in atto una sperimentazione di coltivazione di un orto di 360 mq che sfrutta il tetto di un punto vendita. Vi si coltivano, con metodo bio nel senso che non vengono utilizzati prodotti fitoiatrici, insalate in un impianto studiato ad hoc: con mini-serre, pannelli solari per l’energia elettrica, recupero del calore prodotto dall’impianto di condizionamento del supermercato e utilizzo dell’acqua piovana debitamente filtrata. I primi raccolti di insalate “a metri zero” in quanto confezionati e messi in vendita nello stesso stabile a tempo di record, sembra abbiano incontrato il favore della clientela che non ha esitato a spendere qualcosa in più rispetto ai prodotti tradizionali. La prossima stagione saranno testati anche pomodori, melanzane e zucchine. Se tutto andrà per il meglio, sostenibilità economica compresa, il gruppo prevede di ampliare sistematicamente gli spazi e gli orti dedicati a questo nuovo sistema. Sempre in Belgio, in questo caso ad Anderlecht, sobborgo di Bruxelles, l’esempio è stato copiato da un’altra società che ha utilizzato i tetti di un ex mattatoio.

Video:  https://www.youtube.com/watch?v=kP7-KwZTIvM

 

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