Mala tempora currunt, direbbero gli antichi, anche – purtroppo – per il nostro Tricolore spesso vituperato anche da chi, a parole e solo a parole e non con i fatti, aspira ad ergersi a suo difensore. Non capita spesso di vederlo sventolare al vento della vita, questo nostro Tricolore simbolo ineludibile dell’unità nazionale che quest’anno sconta anche l’assenza italica dal campionato del mondo di calcio, forse l’unica occasione  di sentire e vedere la nostra bandiera riconosciuta quale  immagine di appartenenza a livello di massa.

Sottolineiamo quindi con un certo piacere che non nascondiamo il bel festone – dà anche il senso della libertà e della leggerezza richiamati dai  nastri mossi sapientemente dalle ballerine quando li fanno volteggiare nell’aria durante certi balli – verde bianco e rosso della bandiera nazionale che identifica le “Acque Minerali d’Italia” sia come holding nazionale che di brand specifico, nella fattispecie la “Norda”.

Il gruppo Acque Minerali d’Italia – maxi holding industriale che l’anno scorso ha venduto oltre  un miliardo di litri di acque provenienti da 26 sorgenti distribuite  al Nord, al Centro e al Sud imbottigliati da 27 linee allocate in otto stabilimenti che coprono tutto lo Stivale – annovera, al Nord, quale marchio di punta, per l’appunto l’oligominerale Norda che, sottolinea  puntigliosamente la pubblicità, “idrata, reidrata, purifica”. E, aggiungiamo noi, strizza l’occhio al Tricolore…

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